Il n. 19 è l'ultimo numero della rivista pubblicata dal Gruppo Editoriale Tabula Fati
domenica 20 dicembre 2009
venerdì 4 dicembre 2009
Poe, Bloch e Zombies nel nuovo numero di IF
"Oltretomba" è il tema del secondo numero di If, il trimestrale dell'Insolito e del Fantastico diretto da Carlo Bordoni ed edito da Marco Solfanelli.
In questo numero (Dicembre 2009): "L'altro lato del buio" di Giuseppe Panella e "Le donne morenti di E.A. Poe" di Antonino Fazio. Quattro straordinari saggi sul tema degli zombies di Claudio Asciuti, Domenico Gallo, Gianfranco Freguglia e Riccardo Gramantieri. Un intervento di Annamaria Fassio su Matheson ("La perturbante Helen Driscoll"), una rassegna del fantastioco orrorifico di Errico Passaro e l'intervista a Donato Altomare.
Nella sezione narrativa spiccano un racconto dell'indimenticabile Robert Bloch ("Il non-morto"), di Gianfranco de Turris ("La dama della pioggia"), Giampietro Stocco ("Anubis"), Marco Sorge ("Diabolus ex machina"), Andrea Coco ("Fiocco di neve"). Completano questo fascicolo di If le recensioni e le schede di lettura.
L'appuntamento è per il terzo numero (Marzo 2010), dedicato a un tema affascinante quanto attuale, l'ucronia. Un'anticipazione? Il dibattito sulla letteratura ucronica tra Marc Angenot e Darko Suvin, e poi i racconti di Pierfrancesco Prosperi, Donato Altomare, Renato Pestriniero, Michele Nigro, Gianandrea de Antonellis e altro ancora...
Si può richiedere una copia di If direttamente all'editore (rivistaif@yahoo.it). Il prezzo di copertina è di 8 euro e l'abbonamento a quattro numeri costa 30 euro. La rivista è disponibile in abbonamento postale o nelle librerie convenzionate (http://insolitoefantastico.blogspot.com/).
In questo numero (Dicembre 2009): "L'altro lato del buio" di Giuseppe Panella e "Le donne morenti di E.A. Poe" di Antonino Fazio. Quattro straordinari saggi sul tema degli zombies di Claudio Asciuti, Domenico Gallo, Gianfranco Freguglia e Riccardo Gramantieri. Un intervento di Annamaria Fassio su Matheson ("La perturbante Helen Driscoll"), una rassegna del fantastioco orrorifico di Errico Passaro e l'intervista a Donato Altomare.
Nella sezione narrativa spiccano un racconto dell'indimenticabile Robert Bloch ("Il non-morto"), di Gianfranco de Turris ("La dama della pioggia"), Giampietro Stocco ("Anubis"), Marco Sorge ("Diabolus ex machina"), Andrea Coco ("Fiocco di neve"). Completano questo fascicolo di If le recensioni e le schede di lettura.
L'appuntamento è per il terzo numero (Marzo 2010), dedicato a un tema affascinante quanto attuale, l'ucronia. Un'anticipazione? Il dibattito sulla letteratura ucronica tra Marc Angenot e Darko Suvin, e poi i racconti di Pierfrancesco Prosperi, Donato Altomare, Renato Pestriniero, Michele Nigro, Gianandrea de Antonellis e altro ancora...
Si può richiedere una copia di If direttamente all'editore (rivistaif@yahoo.it). Il prezzo di copertina è di 8 euro e l'abbonamento a quattro numeri costa 30 euro. La rivista è disponibile in abbonamento postale o nelle librerie convenzionate (http://insolitoefantastico.blogspot.com/).
giovedì 3 dicembre 2009
mercoledì 2 dicembre 2009
martedì 1 dicembre 2009
venerdì 20 novembre 2009
venerdì 16 ottobre 2009
L'EDITORIALE DEL N. 2 (OLTRETOMBA)
E' in preparazione il nuovo numero di "IF", dedicato all'oltretomba (Dicembre 2009). Anticipiamo qui l'editoriale del direttore, Carlo Bordoni.
Il primo numero di “IF” ha registrato uno straordinario successo, un coro unanime di elogi e una quantità di recensioni positive (persino una segnalazione su “L’Espresso”), il che ci spinge a procedere con maggiore entusiasmo e determinazione. Il merito è dei collaboratori e dei lettori, come pure dell’editore Marco Solfanelli, che hanno creduto in questa iniziativa e la stanno seguendo con estremo interesse. Giampietro Stocco, in un’intervista apparsa su Fantascienza.com, ha definito IF la “Micromega della fantascienza”,cogliendo così - allo stesso tempo, e con mirabile intuito - l’aspetto riflessivo e niente affatto velleitario che abbiamo dato alla rivista, ma anche richiamando le sue più lontane radici. C’è, in effetti, una “Micromega” nel nostro passato. Negli anni Sessanta chi scrive, assieme a Franco Fossati, Piero Prosperi e ad altri giovani amici, aveva dato vita a una fanzine di fantascienza intitolata proprio “Micromega”. Quindi questa definizione ci fa particolarmente piacere, anche perché richiama quel legame affettivo con l’esperienza passata.
In questo numero dedicato all’Oltretomba abbiamo preferito concentrare gli interventi di saggistica su Poe e sul tema dei morti viventi, che ha visto un sorprendente revival con la presentazione del film di George A. Romero (“...Of the Dead”) al Festival del cinema di Venezia di quest’anno. Il vampirismo e le sue implicazioni letterarie, cinematografiche e culturali (che pure hanno goduto di un rinnovato successo di pubblico, soprattutto di un pubblico giovanile, attraverso le storie di Stephanie Meyer), è rinviato perciò ad un fascicolo monografico specifico.
L’appuntamento è dunque per il prossimo numero, previsto per il marzo 2010, con un tema di grande interesse che, nel nostro Paese, non è stato ancora analizzato criticamente, l’Ucronia. Cioè la storia del “se”, che per una rivista che s’intitola “IF”, è davvero il massimo.
Buona lettura!
In questo numero dedicato all’Oltretomba abbiamo preferito concentrare gli interventi di saggistica su Poe e sul tema dei morti viventi, che ha visto un sorprendente revival con la presentazione del film di George A. Romero (“...Of the Dead”) al Festival del cinema di Venezia di quest’anno. Il vampirismo e le sue implicazioni letterarie, cinematografiche e culturali (che pure hanno goduto di un rinnovato successo di pubblico, soprattutto di un pubblico giovanile, attraverso le storie di Stephanie Meyer), è rinviato perciò ad un fascicolo monografico specifico.
L’appuntamento è dunque per il prossimo numero, previsto per il marzo 2010, con un tema di grande interesse che, nel nostro Paese, non è stato ancora analizzato criticamente, l’Ucronia. Cioè la storia del “se”, che per una rivista che s’intitola “IF”, è davvero il massimo.
Buona lettura!
domenica 6 settembre 2009
If, la Micromega della fantascienza (in www.Fantascienza.com)
Carlo Bordoni racconta come e perché è nata la sua rivista di studi sulla fantascienza, IF, edita da Solfanelli.
Carlo Bordoni non nasce come intellettuale legato alla fantascienza. Da dove viene questo interesse?
Da molto lontano. Dagli anni dell’adolescenza, dalle estati passate a divorare fascicoli di Urania e a scrivere i primi racconti. Ho pubblicato il mio primo romanzo di fantascienza, ovviamente sotto pseudonimo, su Cosmo dell’editore Ponzoni, quando avevo diciannove anni. Direi che invece i miei interessi intellettuali sono nati proprio da lì, dall’apertura incondizionata verso il nuovo e l’insolito, dalla non convenzionalità del sapere che la fantascienza americana di quegli anni sapeva suggerire. E quindi anche dalla marginalità che l’ha sempre accompagnata.
Com'è nato l'incontro con Marco Solfanelli?
Se ben ricordo in un convegno degli anni Ottanta sulla riviera romagnola, a cui partecipò anche Anthony Burgess. C’è stata un’intesa immediata (anche se con idee politiche diverse) e da lì è iniziata una collaborazione fruttuosa con la pubblicazione dello storico saggio La paura il mistero l’orrore dal romanzo gotico a Stephen King, che è del 1989. E poi con i libriccini di Micromegas, una collana di saggistica breve, che sta andando molto bene. La nuova serie ha già pubblicato sedici titoli, alcuni dei quali di autori stranieri, dalla sociologia alla filosofia, dalla psicologia alla critica letteraria.
Fin dal primo numero citazioni dotte, articoli di grande livello, ermeneutica, storia, letteratura mainstream. Volete diventare la Micromega della SF?
Perché no? La mia storica fanzine (che poi tentai di trasformare in rivista), come sai, è del 1965 e si chiamava proprio Micromega. Testata poi utilizzata dal gruppo dell’Espresso, non essendo mai stata registrata.
Un tema per ogni numero. Perché questa decisione?
Per dare più uniformità al contenuto. E la tendenza attuale delle riviste quella di preferire numeri monografici per far convergere il lavoro dei collaboratori su un tema specifico.
Collaboratori e autori prestigiosi come Vietti, Asciuti e Gallo. Come siete riusciti a convincerli, specie Asciuti che è forse il protagonista più schivo della SF italiana?
Si vede che c’è stata un’empatia. Quando succede, significa che c’è un bisogno inespresso.
SF in Italia: dopo avere iniziato questo percorso, diresti ancora che non esiste?
Sono più di quarant’anni che lo diciamo, solo che gli editori e il grande pubblico se ne sono accorti un po’ più tardi. È una vecchia polemica che risale agli anni Cinquanta e Sessanta, quando era luogo comune affermare che i dischi volanti non potevano atterrare da noi.
Robot e Androidi è il tema del primo numero, che tocca però anche il tema del corpo modificato. Perché aprire proprio con questo?
Quello della macchina è un tema classico: la SF nasce, com’è noto, come reazione alle paure sociali provocate dall’introduzione delle macchine nei processi produttivi. Lo ha spiegato bene Romolo Runcini nei suoi studi sul fantastico, autore che — non a caso — apre il primo numero di IF. E la macchina più inquietante è quella che assume sembianze umane.
Transumanesimo e Connettivismo. Cosa ne pensi?
Carlo BordoniSono tematiche assolutamente innovative e complesse, dimostrano come la SF si sia evoluta rispetto alle storielle sui marziani e alla paura dell’invasione. Credo, anzi, che rappresentino la qualità filosofica che la letteratura fantastica è in grado di produrre oggi al suo livello più elevato: pensare l’uomo in una prospettiva insolita e rivoluzionaria.
Ti senti dentro o fuori questa "new wave" della SF italiana?
Fuori. Anche per ragioni anagrafiche!
Con questa "rivoluzione", per ora prevalentemente metodologica e mediatica, che il Connettivismo e il Transumanesimo ci stanno proponendo, come mai punti ancora su temi come l'ucronia, che sembrerebbero avere fatto il loro tempo?
Come direttore di IF sono aperto ad ogni tematica; ritengo invece l’ucronia (sulla quale mi sono cimentato anche come narratore!) un argomento degno della massima attenzione, dal momento che non ci sono interventi critici che l’analizzino adeguatamente. Speriamo di colmare questa lacuna con il quarto numero della rivista, dedicato proprio all’ucronia, dove ci sarà, tra l’altro, il testo del dibattito tra Marc Angenot e Darko Suvin tenutosi a Montreal nel 1982.
IF è anche narrativa. Pensi di approfondire questo aspetto dedicato alle fiction degli autori italiani?
Sicuramente. Una rivista solo teorica sarebbe un’anatra zoppa. È giusto dare voce agli autori italiani, recuperando testi classici e ospitando le prove di qualità dei nuovi autori.
Pensi di aprire anche a testi stranieri?
Sicuramente. Cominciamo già nel secondo numero con un racconto breve di Robert Bloch, Il non-morto, che fa parte dell’antologia Belle da morire, da me curata per Bompiani nel 1994. Poi vedremo. Dipenderà anche dal tema monografico di ogni numero.
Quale sarà il tema del prossimo numero?
L’oltretomba. Altro potente argomento del fantastico, che mi ha sempre affascinato. Lascerei fuori il vampirismo, per il momento, a cui vorrei dedicare un numero specifico. C’è da analizzare il fenomeno Stephenie Meyer, per esempio, sul quale è stato detto ancora poco…
E infine: le riviste di SF in genere tendono a essere un prodotto effimero. Pensi che IF ci sia per rimanere?
Mi auguro di sì. Se un prodotto è valido, è destinato a rimanere anche dopo la sua fine. Penso alle riviste come a un corpus complesso che abbia una sua unità di fondo e anche una sua finitezza, che le faccia considerare nel suo insieme. Il primo numero di IF è solo il primo capitolo di un grande libro in costruzione, che rimarrà, nel tempo, a disposizione di chi vorrà leggerlo.
Giampietro Stocco
http://www.fantascienza.com/magazine/servizi/12752/if-la-micromega-della-fantascienza/
Carlo Bordoni non nasce come intellettuale legato alla fantascienza. Da dove viene questo interesse?
Da molto lontano. Dagli anni dell’adolescenza, dalle estati passate a divorare fascicoli di Urania e a scrivere i primi racconti. Ho pubblicato il mio primo romanzo di fantascienza, ovviamente sotto pseudonimo, su Cosmo dell’editore Ponzoni, quando avevo diciannove anni. Direi che invece i miei interessi intellettuali sono nati proprio da lì, dall’apertura incondizionata verso il nuovo e l’insolito, dalla non convenzionalità del sapere che la fantascienza americana di quegli anni sapeva suggerire. E quindi anche dalla marginalità che l’ha sempre accompagnata.
Com'è nato l'incontro con Marco Solfanelli?
Se ben ricordo in un convegno degli anni Ottanta sulla riviera romagnola, a cui partecipò anche Anthony Burgess. C’è stata un’intesa immediata (anche se con idee politiche diverse) e da lì è iniziata una collaborazione fruttuosa con la pubblicazione dello storico saggio La paura il mistero l’orrore dal romanzo gotico a Stephen King, che è del 1989. E poi con i libriccini di Micromegas, una collana di saggistica breve, che sta andando molto bene. La nuova serie ha già pubblicato sedici titoli, alcuni dei quali di autori stranieri, dalla sociologia alla filosofia, dalla psicologia alla critica letteraria.
Fin dal primo numero citazioni dotte, articoli di grande livello, ermeneutica, storia, letteratura mainstream. Volete diventare la Micromega della SF?
Perché no? La mia storica fanzine (che poi tentai di trasformare in rivista), come sai, è del 1965 e si chiamava proprio Micromega. Testata poi utilizzata dal gruppo dell’Espresso, non essendo mai stata registrata.
Un tema per ogni numero. Perché questa decisione?
Per dare più uniformità al contenuto. E la tendenza attuale delle riviste quella di preferire numeri monografici per far convergere il lavoro dei collaboratori su un tema specifico.
Collaboratori e autori prestigiosi come Vietti, Asciuti e Gallo. Come siete riusciti a convincerli, specie Asciuti che è forse il protagonista più schivo della SF italiana?
Si vede che c’è stata un’empatia. Quando succede, significa che c’è un bisogno inespresso.
SF in Italia: dopo avere iniziato questo percorso, diresti ancora che non esiste?
Sono più di quarant’anni che lo diciamo, solo che gli editori e il grande pubblico se ne sono accorti un po’ più tardi. È una vecchia polemica che risale agli anni Cinquanta e Sessanta, quando era luogo comune affermare che i dischi volanti non potevano atterrare da noi.
Robot e Androidi è il tema del primo numero, che tocca però anche il tema del corpo modificato. Perché aprire proprio con questo?
Quello della macchina è un tema classico: la SF nasce, com’è noto, come reazione alle paure sociali provocate dall’introduzione delle macchine nei processi produttivi. Lo ha spiegato bene Romolo Runcini nei suoi studi sul fantastico, autore che — non a caso — apre il primo numero di IF. E la macchina più inquietante è quella che assume sembianze umane.
Transumanesimo e Connettivismo. Cosa ne pensi?
Carlo BordoniSono tematiche assolutamente innovative e complesse, dimostrano come la SF si sia evoluta rispetto alle storielle sui marziani e alla paura dell’invasione. Credo, anzi, che rappresentino la qualità filosofica che la letteratura fantastica è in grado di produrre oggi al suo livello più elevato: pensare l’uomo in una prospettiva insolita e rivoluzionaria.
Ti senti dentro o fuori questa "new wave" della SF italiana?
Fuori. Anche per ragioni anagrafiche!
Con questa "rivoluzione", per ora prevalentemente metodologica e mediatica, che il Connettivismo e il Transumanesimo ci stanno proponendo, come mai punti ancora su temi come l'ucronia, che sembrerebbero avere fatto il loro tempo?
Come direttore di IF sono aperto ad ogni tematica; ritengo invece l’ucronia (sulla quale mi sono cimentato anche come narratore!) un argomento degno della massima attenzione, dal momento che non ci sono interventi critici che l’analizzino adeguatamente. Speriamo di colmare questa lacuna con il quarto numero della rivista, dedicato proprio all’ucronia, dove ci sarà, tra l’altro, il testo del dibattito tra Marc Angenot e Darko Suvin tenutosi a Montreal nel 1982.
IF è anche narrativa. Pensi di approfondire questo aspetto dedicato alle fiction degli autori italiani?
Sicuramente. Una rivista solo teorica sarebbe un’anatra zoppa. È giusto dare voce agli autori italiani, recuperando testi classici e ospitando le prove di qualità dei nuovi autori.
Pensi di aprire anche a testi stranieri?
Sicuramente. Cominciamo già nel secondo numero con un racconto breve di Robert Bloch, Il non-morto, che fa parte dell’antologia Belle da morire, da me curata per Bompiani nel 1994. Poi vedremo. Dipenderà anche dal tema monografico di ogni numero.
Quale sarà il tema del prossimo numero?
L’oltretomba. Altro potente argomento del fantastico, che mi ha sempre affascinato. Lascerei fuori il vampirismo, per il momento, a cui vorrei dedicare un numero specifico. C’è da analizzare il fenomeno Stephenie Meyer, per esempio, sul quale è stato detto ancora poco…
E infine: le riviste di SF in genere tendono a essere un prodotto effimero. Pensi che IF ci sia per rimanere?
Mi auguro di sì. Se un prodotto è valido, è destinato a rimanere anche dopo la sua fine. Penso alle riviste come a un corpus complesso che abbia una sua unità di fondo e anche una sua finitezza, che le faccia considerare nel suo insieme. Il primo numero di IF è solo il primo capitolo di un grande libro in costruzione, che rimarrà, nel tempo, a disposizione di chi vorrà leggerlo.
Giampietro Stocco
http://www.fantascienza.com/magazine/servizi/12752/if-la-micromega-della-fantascienza/
giovedì 3 settembre 2009
mercoledì 2 settembre 2009
martedì 1 settembre 2009
giovedì 6 agosto 2009
Robot, androidi, cyborg per il primo numero di ''IF'' (Nove, Firenze)
Il nome, “If”, sta per “Insolito & Fantastico”, ma se invece di leggerlo in italiano usassimo l'inglese, dietro quel 'se' vedremmo aprirsi tanti, diversi e affascinanti mondi.
Diretta da Carlo Bordoni, sociologo all'Università di Firenze, ed edita da Marco Solfanelli, ha fatto la sua prima apparizione pubblica in questi assolati e torridi giorni d'estate la nuova rivista dedicata a tutto ciò che nella letteratura, nel cinema e nel fumetto può essere considerato fantastico.
“Un ritorno alla cara e vecchia carta stampata” si legge nell'editoriale che sa molto di scelta anacronistica in un mondo sempre più fatto di pagine internet, blog, social network, ma che “vuole favorire un ritorno al piacere della lettura” e, al tempo stesso, “vuole essere un punto di riferimento per la riflessione” nel campo del fantastico.
Il primo numero, che una volta in mano ricorda davvero molto quei pulp magazines a stelleestrisce che hanno segnato la crescita dei non più giovanissimi, è dedicato a robot e androidi.
Ecco quindi il saggio di Alessandro Vietti “Isaac Asimov e le leggi della robotica” o quello di Carlo Bordoni “Karel Capek: il primo robot non si scorda mai”, ancora, Romolo Runcini con “Il fantastico e l'immaginario del nostro tempo” o Domenico Gallo con “Lunga vita alla nuova carne”.
E poi recensioni, rassegne (segnaliamo “Il fantastico e la fantascienza nei fumetti”) e fiction.
Le prossime uscite di “If”, monotematiche, affronteranno l'oltretomba, l'ucronia (la storia fatta con i se) e gli altrimondi.
http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=a9.08.06.23.27
Diretta da Carlo Bordoni, sociologo all'Università di Firenze, ed edita da Marco Solfanelli, ha fatto la sua prima apparizione pubblica in questi assolati e torridi giorni d'estate la nuova rivista dedicata a tutto ciò che nella letteratura, nel cinema e nel fumetto può essere considerato fantastico.
“Un ritorno alla cara e vecchia carta stampata” si legge nell'editoriale che sa molto di scelta anacronistica in un mondo sempre più fatto di pagine internet, blog, social network, ma che “vuole favorire un ritorno al piacere della lettura” e, al tempo stesso, “vuole essere un punto di riferimento per la riflessione” nel campo del fantastico.
Il primo numero, che una volta in mano ricorda davvero molto quei pulp magazines a stelleestrisce che hanno segnato la crescita dei non più giovanissimi, è dedicato a robot e androidi.
Ecco quindi il saggio di Alessandro Vietti “Isaac Asimov e le leggi della robotica” o quello di Carlo Bordoni “Karel Capek: il primo robot non si scorda mai”, ancora, Romolo Runcini con “Il fantastico e l'immaginario del nostro tempo” o Domenico Gallo con “Lunga vita alla nuova carne”.
E poi recensioni, rassegne (segnaliamo “Il fantastico e la fantascienza nei fumetti”) e fiction.
Le prossime uscite di “If”, monotematiche, affronteranno l'oltretomba, l'ucronia (la storia fatta con i se) e gli altrimondi.
http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=a9.08.06.23.27
lunedì 3 agosto 2009
Parlano di noi
Splattergramma: IF, Insolito e Fantastico in una nuova rivista
di Daniele Bonfanti
http://www.letturefantastiche.com/rivista_letteraria_if_insolito_e_fantastico.html
di Gianluca Turconi
di Daniele Bonfanti
http://www.letturefantastiche.com/rivista_letteraria_if_insolito_e_fantastico.html
di Gianluca Turconi
di Andrea C
venerdì 10 luglio 2009
Una nuova rivista specializzata nel fantastico
L’editore Marco Solfanelli, dopo aver dato vita a una rivista culturale come Il Filo d’Arianna, ha deciso di creare un periodico per gli appassionati del genere fantastico, affidandone la direzione al Prof. Carlo Bordoni, autore di saggi in materia e di romanzi ucronici.
Quando penso a questo genere, che registra un successo costante e crescente ormai da molti anni, la mia mente corre a nomi che tanto hanno contribuito a ottenere questo risultato.
E così ricordo Mary Shelley, Bram Stoker, Giulio Verne, H.G. Wells, Isaac Asimov, Ray Bradbury, Tolkien, Edgard Allan Poe, Stephen King, solo per citarne alcuni.
Il mio auspicio è che questa rivista possa condurre per mano il lettore nel meraviglioso mondo della fantasia, arricchendolo altresì culturalmente.
Le premesse ci sono, viste anche la capacità di Carlo Bordoni, ma dato che l’uscita del primo numero è prevista a settembre ho ritenuto opportuno saperne qualche cosa di più proprio dal suo direttore e di seguito pertanto riporto l’intervista che gli ho fatto di recente.
Fa sempre piacere che in campo letterario appaia qualche cosa di nuovo, come questa rivista dedicata a un genere, il fantastico, quanto mai variegato e che è sempre in auge. Di questo va dato merito all’editore Solfanelli che, già con Il Filo d’Arianna, periodico più dedicato alla letteratura in genere, intende diffondere quell’immenso e indispensabile patrimonio che è la cultura. Ci puoi parlare di questa rivista, di prossima uscita, e dei suoi obiettivi?
Si sentiva la mancanza di una rivista sul fantastico! Abbiamo una tradizione amplissima su questi temi, dalla fantascienza al noir, ma nessuna rivista specializzata che li raccolga tutti attorno al nucleo fondamentale della letteratura non-mimetica. IF intende colmare questa lacuna e si propone di farlo con una serie di numeri monografici dedicati, di volta in volta, ad argomenti di grande interesse. Per i primi quattro numeri, corrispondenti al primo anno di vita della rivista, i temi saranno: Robot e androidi, Oltretomba, Ucronia, Altrimondi. Ma, com’è facile immaginare, di occasioni ce ne saranno moltissime, in grado di soddisfare tutti i palati.
IF ha già raccolto l’entusiastica collaborazione di molti studiosi del genere, di appassionati e di autori, tanto che è stato facilissimo confezionare il primo numero, al momento già in stampa, con una copertina originale di Franco Brambilla e il logo disegnato da Piero Orsi.
Sarà disponibile già dalla fine del mese di luglio (anche se porterà la data di settembre), giusto in tempo per essere gustato durante le vacanze estive. Ma già si lavora al prossimo numero, dove – tra le altre cose – ci sarà uno scioccante racconto del grande Robert Bloch.
Sarà quindi variamente strutturato, fermo restando ogni numero legato a un tema, o comunque a uno dei molteplici generi del fantastico. Immagino che saranno presenti saggi, recensioni, interviste e anche racconti. Mi sembra che questo primo numero comprenda anche un articolo di Giuseppe Panella, di cui ho recentemente letto un bellissimo saggio su Zola e la scrittura sperimentale. Esistono dei collaboratori fissi, cioè una vera e propria redazione, oppure si ricorre a esterni, oppure ancora agli uni e agli altri?
Non c’è ancora una vera redazione, ma già si delinea un gruppo di collaboratori fissi che hanno subito accettato di scrivere per IF, tra cui appunto Giuseppe Panella, Riccardo Gramantieri, Domenico Gallo, Alessandro Vietti, Claudio Asciuti e altri. Si sta formando un bel gruppo, ne sono contento. Tuttavia la collaborazione è aperta a tutti. Pensa che questo ha avuto origine dalla richiesta della Treccani Terzo Millennio di scrivere la voce “Romanzo di consumo”: mi sono riavvicinato al fantastico (dopo anni di dedizione quasi esclusiva alla sociologia) e, nel fare il punto sulla produzione di genere (fantastico, horror, fantascienza, rosa, giallo, noir, ecc.), mi sono reso conto dell’enorme interesse che esercitava. Un po’ un ritorno a casa, insomma…
Questo primo numero è dedicato ai Robot e agli Androidi e, se non vado errato, c’è un tuo articolo su Karel Čapek, l’inventore in letteratura del termine robot che utilizza nel suo dramma R.U.R. (Rossum’s Universal Robots), cioè un essere esclusivamente meccanico che riproduce le fattezze umane. Ma che differenza c’è allora con l’androide, di cui rammento il bellissimo Blade Runner di Dick?
Nel linguaggio comune, “robot” è termine generico per indicare un automa, cioè una macchina capace di svolgere un lavoro o una funzione secondo un programma specifico; “androide” è più precisamente un automa che riproduce le fattezze umane e può essere anche molto sofisticato, al punto da non risultare facilmente distinguibile dall’uomo, proprio come in Dick. Nel testo di Čapek, ci troviamo di fronte a veri e propri androidi che non sono fatti di ingranaggi meccanici e valvole termoioniche, ma di carne e sangue. Ciò non toglie che l’Autore abbia utilizzato il termine “robot” per indicare tutti gli esseri artificiali da adibire al lavoro.
È possibile conoscere il sommario del primo numero in anteprima?
Nel primo numero di If, dedicato al tema "Robot e Androidi", ci saranno saggi di Domenico Gallo (Lunga vita alla nuova carne), Riccardo Gramantieri (La letteratura cyborg di Burroughs e Acker), Giuseppe Panella (Sulla tecnologia e il suo feticcio. Ipotesi su Crichton), Alessandro Vietti (Isaac Asimov e le leggi della robotica), Francesco Galluzzi (Robot e spettri in Fritz Lang) e il mio su Karel Čapek (Il primo robot non si scorda mai), già citato.
Nella sezione narrativa: Renato Pestriniero (A sua immagine e somiglianza), Andrea Coco (Scrivete a Donna Cibernetica), Alessandro Vietti (Daneel), Vincenzo Bosica (Capsule).
E poi Diego Zandel (Intervista a J. Gomez Jurado), una rassegna su J. G. Ballard, un ricordo di Franco Fossati con un articolo sul fantastico a fumetti e infine numerose recensioni di Claudio Asciuti, Renzo Montagnoli e Giuseppe Panella
Penso che ci sarà anche un numero dedicato alla fantascienza, magari distinguendo fra quella “classica” di Verne e di Wells e gli autori più recenti.
Insomma mi sembra che questo appuntamento tematico sia in grado di accontentare un po’ tutti i lettori. Come è possibile avere un numero della rivista? C’è la possibilità di abbonarsi?
Certo, sarà dato spazio a TUTTA la produzione non-mimetica, senza preclusioni. If è una rivista trimestrale (quattro numeri l’anno) di 128 pagine, formato cm. 17x24, copertina a colori e interno illustrato in bianco nero. Ma l’editore Solfanelli sta pensando a un’edizione speciale “gold” per collezionisti, interamente a colori e in tiratura limitata. Si può richiedere fin d’ora una copia di If direttamente all’editore: rivistaif@yahoo.it.
Il prezzo di copertina è di 8 euro e l’abbonamento annuale a quattro numeri costa 30 euro. Per conoscere le librerie dove è distribuita, si può consultare il blog http://insolitoefantastico.blogspot.com dove trovare anche ulteriori informazioni e aggiornamenti. Buona lettura!
Grazie e auguri per questa nuova rivista.
Renzo Montagnoli
http://www.arteinsieme.net/renzo/index.php?m=42&det=5398
Quando penso a questo genere, che registra un successo costante e crescente ormai da molti anni, la mia mente corre a nomi che tanto hanno contribuito a ottenere questo risultato.
E così ricordo Mary Shelley, Bram Stoker, Giulio Verne, H.G. Wells, Isaac Asimov, Ray Bradbury, Tolkien, Edgard Allan Poe, Stephen King, solo per citarne alcuni.
Il mio auspicio è che questa rivista possa condurre per mano il lettore nel meraviglioso mondo della fantasia, arricchendolo altresì culturalmente.
Le premesse ci sono, viste anche la capacità di Carlo Bordoni, ma dato che l’uscita del primo numero è prevista a settembre ho ritenuto opportuno saperne qualche cosa di più proprio dal suo direttore e di seguito pertanto riporto l’intervista che gli ho fatto di recente.
Fa sempre piacere che in campo letterario appaia qualche cosa di nuovo, come questa rivista dedicata a un genere, il fantastico, quanto mai variegato e che è sempre in auge. Di questo va dato merito all’editore Solfanelli che, già con Il Filo d’Arianna, periodico più dedicato alla letteratura in genere, intende diffondere quell’immenso e indispensabile patrimonio che è la cultura. Ci puoi parlare di questa rivista, di prossima uscita, e dei suoi obiettivi?
Si sentiva la mancanza di una rivista sul fantastico! Abbiamo una tradizione amplissima su questi temi, dalla fantascienza al noir, ma nessuna rivista specializzata che li raccolga tutti attorno al nucleo fondamentale della letteratura non-mimetica. IF intende colmare questa lacuna e si propone di farlo con una serie di numeri monografici dedicati, di volta in volta, ad argomenti di grande interesse. Per i primi quattro numeri, corrispondenti al primo anno di vita della rivista, i temi saranno: Robot e androidi, Oltretomba, Ucronia, Altrimondi. Ma, com’è facile immaginare, di occasioni ce ne saranno moltissime, in grado di soddisfare tutti i palati.
IF ha già raccolto l’entusiastica collaborazione di molti studiosi del genere, di appassionati e di autori, tanto che è stato facilissimo confezionare il primo numero, al momento già in stampa, con una copertina originale di Franco Brambilla e il logo disegnato da Piero Orsi.
Sarà disponibile già dalla fine del mese di luglio (anche se porterà la data di settembre), giusto in tempo per essere gustato durante le vacanze estive. Ma già si lavora al prossimo numero, dove – tra le altre cose – ci sarà uno scioccante racconto del grande Robert Bloch.
Sarà quindi variamente strutturato, fermo restando ogni numero legato a un tema, o comunque a uno dei molteplici generi del fantastico. Immagino che saranno presenti saggi, recensioni, interviste e anche racconti. Mi sembra che questo primo numero comprenda anche un articolo di Giuseppe Panella, di cui ho recentemente letto un bellissimo saggio su Zola e la scrittura sperimentale. Esistono dei collaboratori fissi, cioè una vera e propria redazione, oppure si ricorre a esterni, oppure ancora agli uni e agli altri?
Non c’è ancora una vera redazione, ma già si delinea un gruppo di collaboratori fissi che hanno subito accettato di scrivere per IF, tra cui appunto Giuseppe Panella, Riccardo Gramantieri, Domenico Gallo, Alessandro Vietti, Claudio Asciuti e altri. Si sta formando un bel gruppo, ne sono contento. Tuttavia la collaborazione è aperta a tutti. Pensa che questo ha avuto origine dalla richiesta della Treccani Terzo Millennio di scrivere la voce “Romanzo di consumo”: mi sono riavvicinato al fantastico (dopo anni di dedizione quasi esclusiva alla sociologia) e, nel fare il punto sulla produzione di genere (fantastico, horror, fantascienza, rosa, giallo, noir, ecc.), mi sono reso conto dell’enorme interesse che esercitava. Un po’ un ritorno a casa, insomma…
Questo primo numero è dedicato ai Robot e agli Androidi e, se non vado errato, c’è un tuo articolo su Karel Čapek, l’inventore in letteratura del termine robot che utilizza nel suo dramma R.U.R. (Rossum’s Universal Robots), cioè un essere esclusivamente meccanico che riproduce le fattezze umane. Ma che differenza c’è allora con l’androide, di cui rammento il bellissimo Blade Runner di Dick?
Nel linguaggio comune, “robot” è termine generico per indicare un automa, cioè una macchina capace di svolgere un lavoro o una funzione secondo un programma specifico; “androide” è più precisamente un automa che riproduce le fattezze umane e può essere anche molto sofisticato, al punto da non risultare facilmente distinguibile dall’uomo, proprio come in Dick. Nel testo di Čapek, ci troviamo di fronte a veri e propri androidi che non sono fatti di ingranaggi meccanici e valvole termoioniche, ma di carne e sangue. Ciò non toglie che l’Autore abbia utilizzato il termine “robot” per indicare tutti gli esseri artificiali da adibire al lavoro.
È possibile conoscere il sommario del primo numero in anteprima?
Nel primo numero di If, dedicato al tema "Robot e Androidi", ci saranno saggi di Domenico Gallo (Lunga vita alla nuova carne), Riccardo Gramantieri (La letteratura cyborg di Burroughs e Acker), Giuseppe Panella (Sulla tecnologia e il suo feticcio. Ipotesi su Crichton), Alessandro Vietti (Isaac Asimov e le leggi della robotica), Francesco Galluzzi (Robot e spettri in Fritz Lang) e il mio su Karel Čapek (Il primo robot non si scorda mai), già citato.
Nella sezione narrativa: Renato Pestriniero (A sua immagine e somiglianza), Andrea Coco (Scrivete a Donna Cibernetica), Alessandro Vietti (Daneel), Vincenzo Bosica (Capsule).
E poi Diego Zandel (Intervista a J. Gomez Jurado), una rassegna su J. G. Ballard, un ricordo di Franco Fossati con un articolo sul fantastico a fumetti e infine numerose recensioni di Claudio Asciuti, Renzo Montagnoli e Giuseppe Panella
Penso che ci sarà anche un numero dedicato alla fantascienza, magari distinguendo fra quella “classica” di Verne e di Wells e gli autori più recenti.
Insomma mi sembra che questo appuntamento tematico sia in grado di accontentare un po’ tutti i lettori. Come è possibile avere un numero della rivista? C’è la possibilità di abbonarsi?
Certo, sarà dato spazio a TUTTA la produzione non-mimetica, senza preclusioni. If è una rivista trimestrale (quattro numeri l’anno) di 128 pagine, formato cm. 17x24, copertina a colori e interno illustrato in bianco nero. Ma l’editore Solfanelli sta pensando a un’edizione speciale “gold” per collezionisti, interamente a colori e in tiratura limitata. Si può richiedere fin d’ora una copia di If direttamente all’editore: rivistaif@yahoo.it.
Il prezzo di copertina è di 8 euro e l’abbonamento annuale a quattro numeri costa 30 euro. Per conoscere le librerie dove è distribuita, si può consultare il blog http://insolitoefantastico.blogspot.com dove trovare anche ulteriori informazioni e aggiornamenti. Buona lettura!
Grazie e auguri per questa nuova rivista.
Renzo Montagnoli
http://www.arteinsieme.net/renzo/index.php?m=42&det=5398
sabato 27 giugno 2009
In arrivo IF 1: ROBOT E ANDROIDI
E' in preparazione il primo numero (Settembre 2009) di IF, rivista dell'insolito e del fantastico. In questo numero, dedicato al tema "Robot e Androidi": saggi di Domenico Gallo (Lunga vita alla nuova carne), Riccardo Gramantieri (La letteratura cyborg di Burroughs e Acker), Giuseppe Panella (Sulla tecnologia e il suo feticcio. Ipotesi su Crichton), Alessandro Vietti (Isaac Asimov e le leggi della robotica), Francesco Galluzzi (Robot e spettri in Fritz Lang), Carlo Bordoni (Karel Capek: Il primo robot non si scorda mai).
Nella sezione narrativa: Renato Pestriniero (A sua immagine e somiglianza), Andrea Coco (Scrivete a Donna Cibernetica), Alessandro Vietti (Daneel), Vincenzo Bosica (Capsule).
E poi Diego Zandel (Intervista a J. Gomez Jurado), una rassegna su J. G. Ballard, un ricordo di Franco Fossati e numerose recensioni di Claudio Asciuti e Giuseppe Panella completano questo fascicolo che è già possibile prenotare presso l'Editore (rivistaif@yahoo.it).
martedì 26 maggio 2009
Una nuova rivista sul fantastico
IF, rivista dell’Insolito e del Fantastico, è il titolo di un nuovo trimestra-le che l’editore Solfanelli pubblicherà tra breve e che sarà distribuito, per il momento, solo in abbonamento postale.
Il titolo richiama un vecchio poema di Rudyard Kipling, ma anche una storica rivista americana di fantascienza (World of If), attiva negli anni Cinquanta e Sessanta, che poi si fuse con Galaxy nel 1974.
Non è una rivista accademica, anche se il taglio degli articoli, dei saggi e degli interventi sarà autorevole e accurato. L’intento è di realizzare una pubblicazione competente, ma anche gradevole (con qualche provocazione), senza concessioni dilettantesche, capace di segnare una valida e precisa linea d’interpretazione della letteratura non mimetica, delle creazioni visive, cinematografiche, grafiche e musicali legate alla fantasia, che si rivolga al pubblico degli appassionati, degli specialisti, ma soprattutto al lettore generico, incuriosito e desideroso di avvicinarsi al genere. Sicuramente lontano da un linguaggio da addetti ai lavori.
Ogni numero, di un centinaio di pagine, sarà dedicato a un tema specifico, pur offrendo una sezione generica di interventi, recensioni e rassegne. Il primo numero sarà dedicato ai robot e agli androidi, il secondo all’oltretomba e il terzo all’ucronia. Non solo interventi critici e saggi, ma anche racconti, immagini, fumetti, traduzioni. Ad esempio, nel secondo numero vorrei proporre alcuni testi di Brian Lumley, un autore poco noto in Italia, di cui ho curato Necroscope per Bompiani nel 1993.
Attorno a IF vorrei raccogliere un gruppo di collaboratori qualificati e interessati a sviluppare e ad arricchire una cultura del fantastico, con il necessario apporto critico e sociologico. Vorrei quindi invitarvi personalmente a collaborare a questa nuova iniziativa editoriale, utilizzando l’indirizzo di posta elettronica che troverete in calce. Sarà graditissimo qualsiasi vostro contributo, anche non strettamente inerente ai temi proposti (purché non superiore alle 10.000 battute, spazi compresi, in formato Word). Le immagini in formato jpg, con una definizione adatta alla stampa in bianconero. Le collaborazioni sono a titolo gratuito.
Attendo con piacere di conoscere la vostra opinione e spero di poter cominciare presto a lavorare assieme. Grazie!
Carlo Bordoni
direzioneif@hotmail.com
Il titolo richiama un vecchio poema di Rudyard Kipling, ma anche una storica rivista americana di fantascienza (World of If), attiva negli anni Cinquanta e Sessanta, che poi si fuse con Galaxy nel 1974.
Non è una rivista accademica, anche se il taglio degli articoli, dei saggi e degli interventi sarà autorevole e accurato. L’intento è di realizzare una pubblicazione competente, ma anche gradevole (con qualche provocazione), senza concessioni dilettantesche, capace di segnare una valida e precisa linea d’interpretazione della letteratura non mimetica, delle creazioni visive, cinematografiche, grafiche e musicali legate alla fantasia, che si rivolga al pubblico degli appassionati, degli specialisti, ma soprattutto al lettore generico, incuriosito e desideroso di avvicinarsi al genere. Sicuramente lontano da un linguaggio da addetti ai lavori.
Ogni numero, di un centinaio di pagine, sarà dedicato a un tema specifico, pur offrendo una sezione generica di interventi, recensioni e rassegne. Il primo numero sarà dedicato ai robot e agli androidi, il secondo all’oltretomba e il terzo all’ucronia. Non solo interventi critici e saggi, ma anche racconti, immagini, fumetti, traduzioni. Ad esempio, nel secondo numero vorrei proporre alcuni testi di Brian Lumley, un autore poco noto in Italia, di cui ho curato Necroscope per Bompiani nel 1993.
Attorno a IF vorrei raccogliere un gruppo di collaboratori qualificati e interessati a sviluppare e ad arricchire una cultura del fantastico, con il necessario apporto critico e sociologico. Vorrei quindi invitarvi personalmente a collaborare a questa nuova iniziativa editoriale, utilizzando l’indirizzo di posta elettronica che troverete in calce. Sarà graditissimo qualsiasi vostro contributo, anche non strettamente inerente ai temi proposti (purché non superiore alle 10.000 battute, spazi compresi, in formato Word). Le immagini in formato jpg, con una definizione adatta alla stampa in bianconero. Le collaborazioni sono a titolo gratuito.
Attendo con piacere di conoscere la vostra opinione e spero di poter cominciare presto a lavorare assieme. Grazie!
Carlo Bordoni
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