Il primo numero di “IF” ha registrato uno straordinario successo, un coro unanime di elogi e una quantità di recensioni positive (persino una segnalazione su “L’Espresso”), il che ci spinge a procedere con maggiore entusiasmo e determinazione. Il merito è dei collaboratori e dei lettori, come pure dell’editore Marco Solfanelli, che hanno creduto in questa iniziativa e la stanno seguendo con estremo interesse. Giampietro Stocco, in un’intervista apparsa su Fantascienza.com, ha definito IF la “Micromega della fantascienza”,cogliendo così - allo stesso tempo, e con mirabile intuito - l’aspetto riflessivo e niente affatto velleitario che abbiamo dato alla rivista, ma anche richiamando le sue più lontane radici. C’è, in effetti, una “Micromega” nel nostro passato. Negli anni Sessanta chi scrive, assieme a Franco Fossati, Piero Prosperi e ad altri giovani amici, aveva dato vita a una fanzine di fantascienza intitolata proprio “Micromega”. Quindi questa definizione ci fa particolarmente piacere, anche perché richiama quel legame affettivo con l’esperienza passata.
In questo numero dedicato all’Oltretomba abbiamo preferito concentrare gli interventi di saggistica su Poe e sul tema dei morti viventi, che ha visto un sorprendente revival con la presentazione del film di George A. Romero (“...Of the Dead”) al Festival del cinema di Venezia di quest’anno. Il vampirismo e le sue implicazioni letterarie, cinematografiche e culturali (che pure hanno goduto di un rinnovato successo di pubblico, soprattutto di un pubblico giovanile, attraverso le storie di Stephanie Meyer), è rinviato perciò ad un fascicolo monografico specifico.
L’appuntamento è dunque per il prossimo numero, previsto per il marzo 2010, con un tema di grande interesse che, nel nostro Paese, non è stato ancora analizzato criticamente, l’Ucronia. Cioè la storia del “se”, che per una rivista che s’intitola “IF”, è davvero il massimo.
Buona lettura!
In questo numero dedicato all’Oltretomba abbiamo preferito concentrare gli interventi di saggistica su Poe e sul tema dei morti viventi, che ha visto un sorprendente revival con la presentazione del film di George A. Romero (“...Of the Dead”) al Festival del cinema di Venezia di quest’anno. Il vampirismo e le sue implicazioni letterarie, cinematografiche e culturali (che pure hanno goduto di un rinnovato successo di pubblico, soprattutto di un pubblico giovanile, attraverso le storie di Stephanie Meyer), è rinviato perciò ad un fascicolo monografico specifico.
L’appuntamento è dunque per il prossimo numero, previsto per il marzo 2010, con un tema di grande interesse che, nel nostro Paese, non è stato ancora analizzato criticamente, l’Ucronia. Cioè la storia del “se”, che per una rivista che s’intitola “IF”, è davvero il massimo.
Buona lettura!