venerdì 10 luglio 2009

Una nuova rivista specializzata nel fantastico

L’editore Marco Solfanelli, dopo aver dato vita a una rivista culturale come Il Filo d’Arianna, ha deciso di creare un periodico per gli appassionati del genere fantastico, affidandone la direzione al Prof. Carlo Bordoni, autore di saggi in materia e di romanzi ucronici.
Quando penso a questo genere, che registra un successo costante e crescente ormai da molti anni, la mia mente corre a nomi che tanto hanno contribuito a ottenere questo risultato.
E così ricordo Mary Shelley, Bram Stoker, Giulio Verne, H.G. Wells, Isaac Asimov, Ray Bradbury, Tolkien, Edgard Allan Poe, Stephen King, solo per citarne alcuni.
Il mio auspicio è che questa rivista possa condurre per mano il lettore nel meraviglioso mondo della fantasia, arricchendolo altresì culturalmente.

Le premesse ci sono, viste anche la capacità di Carlo Bordoni, ma dato che l’uscita del primo numero è prevista a settembre ho ritenuto opportuno saperne qualche cosa di più proprio dal suo direttore e di seguito pertanto riporto l’intervista che gli ho fatto di recente.


Fa sempre piacere che in campo letterario appaia qualche cosa di nuovo, come questa rivista dedicata a un genere, il fantastico, quanto mai variegato e che è sempre in auge. Di questo va dato merito all’editore Solfanelli che, già con Il Filo d’Arianna, periodico più dedicato alla letteratura in genere, intende diffondere quell’immenso e indispensabile patrimonio che è la cultura. Ci puoi parlare di questa rivista, di prossima uscita, e dei suoi obiettivi?

Si sentiva la mancanza di una rivista sul fantastico! Abbiamo una tradizione amplissima su questi temi, dalla fantascienza al noir, ma nessuna rivista specializzata che li raccolga tutti attorno al nucleo fondamentale della letteratura non-mimetica. IF intende colmare questa lacuna e si propone di farlo con una serie di numeri monografici dedicati, di volta in volta, ad argomenti di grande interesse. Per i primi quattro numeri, corrispondenti al primo anno di vita della rivista, i temi saranno: Robot e androidi, Oltretomba, Ucronia, Altrimondi. Ma, com’è facile immaginare, di occasioni ce ne saranno moltissime, in grado di soddisfare tutti i palati.
IF ha già raccolto l’entusiastica collaborazione di molti studiosi del genere, di appassionati e di autori, tanto che è stato facilissimo confezionare il primo numero, al momento già in stampa, con una copertina originale di Franco Brambilla e il logo disegnato da Piero Orsi.
Sarà disponibile già dalla fine del mese di luglio (anche se porterà la data di settembre), giusto in tempo per essere gustato durante le vacanze estive. Ma già si lavora al prossimo numero, dove – tra le altre cose – ci sarà uno scioccante racconto del grande Robert Bloch.

Sarà quindi variamente strutturato, fermo restando ogni numero legato a un tema, o comunque a uno dei molteplici generi del fantastico. Immagino che saranno presenti saggi, recensioni, interviste e anche racconti. Mi sembra che questo primo numero comprenda anche un articolo di Giuseppe Panella, di cui ho recentemente letto un bellissimo saggio su Zola e la scrittura sperimentale. Esistono dei collaboratori fissi, cioè una vera e propria redazione, oppure si ricorre a esterni, oppure ancora agli uni e agli altri?

Non c’è ancora una vera redazione, ma già si delinea un gruppo di collaboratori fissi che hanno subito accettato di scrivere per IF, tra cui appunto Giuseppe Panella, Riccardo Gramantieri, Domenico Gallo, Alessandro Vietti, Claudio Asciuti e altri. Si sta formando un bel gruppo, ne sono contento. Tuttavia la collaborazione è aperta a tutti. Pensa che questo ha avuto origine dalla richiesta della Treccani Terzo Millennio di scrivere la voce “Romanzo di consumo”: mi sono riavvicinato al fantastico (dopo anni di dedizione quasi esclusiva alla sociologia) e, nel fare il punto sulla produzione di genere (fantastico, horror, fantascienza, rosa, giallo, noir, ecc.), mi sono reso conto dell’enorme interesse che esercitava. Un po’ un ritorno a casa, insomma…

Questo primo numero è dedicato ai Robot e agli Androidi e, se non vado errato, c’è un tuo articolo su Karel Čapek, l’inventore in letteratura del termine robot che utilizza nel suo dramma R.U.R. (Rossum’s Universal Robots), cioè un essere esclusivamente meccanico che riproduce le fattezze umane. Ma che differenza c’è allora con l’androide, di cui rammento il bellissimo Blade Runner di Dick?

Nel linguaggio comune, “robot” è termine generico per indicare un automa, cioè una macchina capace di svolgere un lavoro o una funzione secondo un programma specifico; “androide” è più precisamente un automa che riproduce le fattezze umane e può essere anche molto sofisticato, al punto da non risultare facilmente distinguibile dall’uomo, proprio come in Dick. Nel testo di Čapek, ci troviamo di fronte a veri e propri androidi che non sono fatti di ingranaggi meccanici e valvole termoioniche, ma di carne e sangue. Ciò non toglie che l’Autore abbia utilizzato il termine “robot” per indicare tutti gli esseri artificiali da adibire al lavoro.

È possibile conoscere il sommario del primo numero in anteprima?

Nel primo numero di If, dedicato al tema "Robot e Androidi", ci saranno saggi di Domenico Gallo (Lunga vita alla nuova carne), Riccardo Gramantieri (La letteratura cyborg di Burroughs e Acker), Giuseppe Panella (Sulla tecnologia e il suo feticcio. Ipotesi su Crichton), Alessandro Vietti (Isaac Asimov e le leggi della robotica), Francesco Galluzzi (Robot e spettri in Fritz Lang) e il mio su Karel Čapek (Il primo robot non si scorda mai), già citato.
Nella sezione narrativa: Renato Pestriniero (A sua immagine e somiglianza), Andrea Coco (Scrivete a Donna Cibernetica), Alessandro Vietti (Daneel), Vincenzo Bosica (Capsule).
E poi Diego Zandel (Intervista a J. Gomez Jurado), una rassegna su J. G. Ballard, un ricordo di Franco Fossati con un articolo sul fantastico a fumetti e infine numerose recensioni di Claudio Asciuti, Renzo Montagnoli e Giuseppe Panella

Penso che ci sarà anche un numero dedicato alla fantascienza, magari distinguendo fra quella “classica” di Verne e di Wells e gli autori più recenti.
Insomma mi sembra che questo appuntamento tematico sia in grado di accontentare un po’ tutti i lettori. Come è possibile avere un numero della rivista? C’è la possibilità di abbonarsi?


Certo, sarà dato spazio a TUTTA la produzione non-mimetica, senza preclusioni. If è una rivista trimestrale (quattro numeri l’anno) di 128 pagine, formato cm. 17x24, copertina a colori e interno illustrato in bianco nero. Ma l’editore Solfanelli sta pensando a un’edizione speciale “gold” per collezionisti, interamente a colori e in tiratura limitata. Si può richiedere fin d’ora una copia di If direttamente all’editore: rivistaif@yahoo.it.
Il prezzo di copertina è di 8 euro e l’abbonamento annuale a quattro numeri costa 30 euro. Per conoscere le librerie dove è distribuita, si può consultare il blog http://insolitoefantastico.blogspot.com dove trovare anche ulteriori informazioni e aggiornamenti. Buona lettura!

Grazie e auguri per questa nuova rivista.


Renzo Montagnoli

http://www.arteinsieme.net/renzo/index.php?m=42&det=5398